Riflessioni sui testi ''digitali''

Da aptiva.

(tratto da una mia lettera agli associati dell'Associazione per il Software Libero)

Quello dell'editoria e' un problema grave.

La stampa e' nata con Gutemberg ed e' stata la molla del primo Rinascimento. La conoscenza era diventata sono un po' piu' trasportabile. Invece che dover usare gli emanuensi per produrre una copia del testo si potevano riprodurre in serie molti esemplari.

E' stata la molla per uscire dal Medio Evo.

Ma fino al secolo scorso la conoscenza (cioe' il software) era legata al supporto (hardware). La rivoluzione della rappresentazione digitale delle informazioni ha reso software ed hardware indipendenti.

Il fattore moltiplicativo della conoscenza causato da questo salto epocale e' infinito se rapportato a quello causato dall'invenzione di Gutemberg.

Quindi cio' che era chiamata "eta' moderna" e' diventata un secondo medioevo e siamo passati ad un nuovo, secondo Rinascimento delle arti, della cultura e della scienza causato dalla rete.

Se ieri il problema era di portare faticosamente conoscenza/software agli utenti, oggi il problema e' essere travolti dalla conoscenza che non ha piu' limiti nella divulgazione.

L'editore dovrebbe essere un intermediario fra offerta e domanda di conoscenza. Se ieri voleva essere retribuito per la copia, oggi non ha piu' senso. Oggi deve essere retribuito per servizi di catalogazione, di interpretazione, di traduzione, completamento integrazione, etc.

Un motore di ricerca e' un moderno editore (publisher).

Nell'editoria non ha piu' senso pagare la copia seriale ma l'attivita' umana.

Molti editori questo non lo riescono o non lo vogliono capire.

Sulla scuola poi gli editori impongono tasse occulte alle famiglie. Le lobby degli editori chiedono al ministero l'obbligatorieta' della adozione di un libro di testo, chiedono regole che definiscano il "libro di testo" in modo da rendere difficile a chiunque altro l'ingresso nel mercato.

Non sono esperto di libri liberi, non ho cercato approfonditamente. So dell'esistenza di Matematica C3. Esistono tanti libri di informatica a livello internazionale.

Nel mio piccolo sto tentando di insegnare ai miei studenti del TFA (tirocinio formativo/aspiranti insegnanti della scuola) a condividere la conoscenza in modo organizzato.

Stiamo attenti: nella editoria scientifica (pubblicazione di riviste), i vecchi editori sono riusciti ad applicare le loro regole, peggiorandole, all'editoria elettronica. Se ieri le biblioteche universitarie o dei centri di ricerca pagavano gli abbonamenti alle riviste, e ricevevano hardware/carta che potevano lasciare sugli scaffali anche dopo aver disdetto un abbonamento, oggi si paga l'accesso e quindi con la disdetta di un abbonamento si perde l'accesso a tutti i numeri delle riviste. Di fatto alcuni grandi editori stanno taglieggiando gli istituti di ricerca.

Se non interveniamo sara' cosi' anche nella scuola. Vedo gia' cose inquietanti come "accesso al libro onine per x mesi" dall'acquisto della licenza, come nella piattaforma "scuolabook". Io conservo gelosamente tanti libri di testo, come penso facciano tanti che hanno gioito della possibilita' di imparare, e non sono passati per la scuola solo in visita, per prendere qualche numero ogni tanto chiamato voto.

segnalo, se non l'avete gia' visto, questo articolo: http://salvoesaurimentoscorte.wordpress.com/2012/09/14/la-scuola-e-il-digitale-sbagliato/

Detto in termini tecnici "e' un casino". Oggi se aprissi una bottega da maniscalco in Piazza Maggiore non penso avrei clienti. Questi pretendono di vietare l'uso di moderni mezzi di locomozione perche' fanno i maniscalchi e vogliono continuare a guadagnare, pardon, rubare denaro. (o forse pretendono una legge per far ferrare le automobili!). Oggi il software si e' liberato dall'hardware, e loro pretendono di creare artificiosa carenza di cio' che in natura e' abbondante pur di farne mercato. L'economia dopo tutto e' la scienza che studia la ripartizione delle risorse scarse. Qualcuno si rende conto che questo modo di operare e' falso progresso? I ragazzi avranno tablet nelle mani ma gestiti come libri cartacei, le automobili ferrate dai maniscalchi.

scusate, ho scritto tanto forse senza dire molto, o molto di nuovo. Non ho risposte, ma partecipo a ogni protesta contro questa assurdita'.

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